Ovviamente dopo l’acqua, il tè è la più diffusa bevanda al mondo. Ne esistono diverse varietà che si classificano in diverse categorie a seconda dei processi di lavorazione.
Tutti provengono dalla stessa pianta, la Camelia Sinensis, un arbusto sempreverde dalla foglie allungate, originario della Cina che ne rimane uno dei principali produttori. Un’altra varietà è la Camelia Assamica originaria dell’India. Le altre grandi produzioni hanno luogo in Giappone, nel subcontinente indiano e in alcune zone dell’Africa. La lavorazione avviene immediatamente dopo il raccolto e si svolge in diverse fasi. La grande differenza consiste nel bloccare prima o dopo il processo naturale di ossidazione attraverso il calore per ottenere le tipologie di tè riportati nella tabella. È necessario specificare che si tratta della nomenclatura cinese dove i tè rossi sono quelli da noi chiamati tè neri, i tè blu semplicemente oolong. Il tè giallo è raramente diffuso in Europa.
La rollatura è un processo che rompe le fibre delle foglie lasciando la linfa e i liquidi più a lungo a contatto con l’aria per una maggiore ossidazione (tè neri e oolong).
Il rooibos noto anche con il nome di redbush o tè rosso africano in realtà non è un tè. Si tratta di un infuso ricavato dalle foglie dell’omonima pianta, appartenente alla famiglia delle leguminose. Il rooibos è naturalmente privo di caffeina. Inoltre il suo contenuto di tannini è molto basso ed è invece ricco di vitamina C, magnesio, fosforo, ferro, zinco e calcio.
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