Siamo in Via Galvani, 11 • Roma (Testaccio) | tel. 327.8612655

Siamo in Via Galvani, 11 • Roma (Testaccio)
tel. 327.8612655

Lo sai che... con 60 euro di spesa la spedizione è gratuita?

Mercato delle spezie di Istanbul

Poche città al mondo possono vantare una storia e un fascino simile a quello di Istanbul, sospesa tra est e ovest, tra passato e presente. Qui il tempo forse non si è fermato, ma di certo scorre più lentamente. Tra vicoli e strade, negozi e bancarelle, si può anche camminare ad occhi chiusi, e farsi guidare dai tutti gli altri sensi, annusando, toccando, assaggiando sapori che non si dimenticheranno mai più.

Scopriamo ora questo tesoro culturale ed esperienza per i sensi.

Un Bazar Egiziano in Turchia

Il mercato delle spezie di Istanbul è il secondo più grande complesso commerciale coperto della città dopo il Gran Bazar. Il nome turco è “Mısır Çarşısı” ed è situato nel quartiere di Eminönü, nel distretto di Fatih. È noto anche come Bazar Egiziano (Mısır Çarşısı in turco), la ragione è che la sua costruzione è stata resa possibile grazie al ricavato delle tasse dell’Egitto all’epoca in cui il paese era una provincia dell’Impero Ottomano. La sua destinazione commerciale originale era appunto la vendita delle spezie e delle erbe aromatiche, tuttavia con il tempo al suo interno sono stati aperti anche negozi di abiti e gioielli, oltre a locali di cucina tipica. Il Misir Carsisi conta poco più di 80 negozi, ma da qui è possibile accedere a innumerevoli viuzze e stradine che a loro volta conducono a un’infinità di piccoli shop, chioschi e bancarelle.

In verità esiste anche un altro bazar, più piccolo e meno turistico, chiamato semplicemente Bazar Turco. Il distretto è lo stesso, quello di Fatih, e come punto di riferimento si può prendere la moschea turca Rüstem Paşa Camii. Anche qui le spezie la fanno da padrone, ma l’impatto visivo è decisamente meno scenografico del suo “fratello maggiore”.

Tra le principali erbe aromatiche e spezie che è possibile trovare nel mercato spezie Istanbul: anice, pepe nero, foglie di alloro, chiodi di garofano, cannella, coriandolo, curry, crescione, cumino, aneto, aglio, curcuma, menta, noce moscata, zenzero, paprika, prezzemolo, zafferano, sesamo, dragoncello, vaniglia, timo, e sumak. Quest’ultima è una spezia poco nota ricavata da bacca appartenente alla famiglia degli anacardi. Ha un colore rosso purpureo e un sapore acre.

In mezzo agli altri prodotti in vendita sui banchi e nei negozi si possono trovare anche erbe essiccate e frutta secca. Con questa viene preparato il pestil, specialità tradizionale fatto pressando nocciole, noci, mandorle, datteri e altro in foglie sottili. Un’altra delizia strettamente legata a spezie e frutta secca è il Locum, dolce tipico fatto con amido, zucchero, pistacchi, mandorle, acqua di rose, arancia, menta e cannella, il tutto ricoperto con farina di cocco.

Gran Bazar Istanbul

Non si può lasciare la città del Bosforo senza visitare anche il Gran Bazar, alias “mercato coperto”, alias “mercato grande”. Con i suoi 4mila negozi, le sue 61 strade e quasi 400mila visitatori giornalieri è uno dei simboli dell’antica tradizione turca. Attrazione turistica, crocevia di culture, luogo di incontro che nessun centro commerciale potrebbe mai eguagliare, il Bazar nacque nel 1455, dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli ottomani. Il legame con il mondo delle spezie è più vivo che mai nonostante questa non sia l’attività commerciale predominante né tanto meno la merce più venduta. Il luogo è pieno di empori, ristoranti, punti vendita di abiti, gioielli, souvenir e tanto altro. I 4 accessi principali sono le antiche porte del mercato coperto: la Porta dei venditori di libri usati a nord (Sahaflar Kapısı), quella dei venditori di berretti a sud (Takkeciler Kapısı), quella dei gioiellieri a est (Kuyumcular Kapısı) e quella dei commercianti di tessuti a ovest (Zenneciler Kapısı). Altra differenza tra il Gran Bazar e il Bazar Egiziano è che il primo resta chiuso la domenica.

Condividi:

VOGLIA DI LEGGERE?

L’Emporio Avanvera

AVANVERA era il nome di uno dei cocktail proposti nella Taverna del Santopalato, il primo ristorante futurista aperto a Torino, agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso, che ha ispirato nome e atmosfere all’ormai

Leggi Tutto »